Nell’Italia che volevo il leader della sinistra era Berlinguer, e soprattutto esisteva una sinistra.
Nell’Italia che volevo la sinistra era un modo di ascoltare, accogliere, armonizzare.
Nell’Italia che volevo il nome “Mussolini” (e scritto così non sottintendeva “Alessandra”) non si doveva nemmeno sentire, tra le pareti di Montecitorio.
Nell’Italia che volevo c’era la supercazzola del Conte Mascetti, ma non Rocco Siffredi.
Nell’Italia che volevo un nome limpido e pesante come quello di Rodotà era la prima scelta, e tutti s’accapigliavano a sostenerla per primi.
Nell’Italia che volevo la Prima Repubblica non riceveva 521 voti.
Nell’Italia che volevo Berlusconi era un palazzinaro brianzolo che raccontava barzellette al suo capomastro.
Nell’Italia che volevo Bersani era alla pompa di benzina, a smacchiare i parafanghi.
Nell’Italia che volevo Alfano faceva l’assistente avvocato che portava i caffè (beh, come ora, in effetti).
Nell’Italia che volevo Gino Strada era ministro della Sanità, anzi della Salute.
Nell’Italia che volevo la Costituzione non aveva bisogno di una guardia del corpo elettorale.
Nell’Italia che volevo ogni governo era tecnico perché competente, e politico perché capace di mediazione e ascolto.
Nell’Italia che volevo al Colle andava il meglio.
Nell’Italia che volevo la maggioranza era un insieme di minoranze che riuscivano ad andare d’accordo, perché uno vale uno ma la gran parte o tutti non valgono più di ciascuno.
L’Italia che volevo (dalla supercazzola a Rocco Siffredi)
18 aprile 2013 di manginobrioches
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Purtoppo , cara “Brioscia”, questa Italia ideale, proprio non esiste più.
Sarà anche molto difficile ricostruirla dopo il lavaggio di cervello che gli italiani si sono volentieri accordati grazie alla TV spazzatura…
parole sante…!!!!
L’Italia che volevo è l’Italia che volevi
L’Italia che voglio è l’Italia che volevi
L’Italia che pretendo è l’Italia che volevi
ma se la volevamo, così forte e chiara e in tanti, cosa è successo invece? e noi, dove eravamo, dove siamo?
me lo domando anch’ìo.
La volevo anch’io, ma è rimasta nel libro sui Ragazzi del ’77…
[…] L’Italia che volevo (dalla supercazzola a Rocco Siffredi). […]
Un paio di clamorose omissioni (tutta la questione FIAT mi ha francamente irritato), ma a parte questo, be’. That’s all Falks. Si trova anche con i sottotitoli 🙂
Mi dispiace di non poter dire “non voto più il PD”