“Niente, oggi?” si sporgeva dalle scale condominiali commare Franca-di-sopra.
“No, niente” rispondevano le zie da sotto.
“Che peccato” commentava la commare ritirandosi a malincuore.
Dopo tanti giorni d'abbuffata mediatica, tra principi, beati, pippe, concertoni, Obama e Osama, oggi è un giorno insulso, appena movimentato dalle elezioni amministrative che in Calabria sono una cosa biblica, come l'invasione delle cavallette.
Le zie hanno seguito tutto, compatibilmente con gli impegni istituzionali, ché il Primo Maggio si celebrano le cerimonie laico-animiste in onore del nonno, coi garofani rossi sulla tomba e il grammofono che suona “Bandiera rossa” e “L'internazionale” fin dal mattino presto. Quest'anno, per giunta, s'è pure inceppato, cosa che reca presagi infausti almeno quanto il sangue di San Gennaro quando non si squaglia, e le zie hanno dovuto continuare da sole, cantando con voci di mondine calabresi, alpine e aspromontane, tutti i canti della Resistenza.
Naturalmente il conflitto istituzionale ha infuriato di brutto: il laicismo repubblicano di zia Mariella la poneva in decisa opposizione rispetto al sentimentalismo dinastico del fronte zia Enza-commare Mille-e-una-notte, e non parliamo del cattolicesimo medianico di zia Lisabetta, che s'era ritirata nella sua stanza a conversare con Santa Rita fin dal giorno prima, appena finita la diretta dall'Abbazia di Westminster.
Diciamo che le convergenze più ampie si sono avute solo ieri, davanti alla foto tarocca ma spaventosa di Bin Laden (zia Mariella, persuasa dal cugino bello che si trattava di abile operazione non di intelligence ma di photoshop, ha commentato che ci sono verità simboliche più agevolmente raggiungibili da false verità. Il che è, indubbiamente, una verità).
Infine, lo scontro etico-politico è divampato (nell'ordine) sulle persone di:
le principessine di York, diversamente principesche nei loro costumini Disney-situazionisti;
Camilla l'Usurpatrice, avvicinata giustamente alla malvagia schiera dei cognati, seminatori di discordie e occasionalmente affittuari di Montecarlo;
la signora in giallo-Titti, Elisabetta II (“E poi voi dite a me che non posso vestirmi di fucsia” ha commentato piccata zia Enza, che ha uno spirito cromatico tutto britannico);
la principessa Diana, beatificata da tempo con rito anglicano-rotocalchico;
la mamma della sposa (“Ha le labbra sottili” ha detto zia Lisabetta, fautrice dell'infallibile metodo lombrosiano-oscarwildiano: solo i superficiali non si fermano alle apparenze);
il papa polacco (zia Mariella, teologa a sua insaputa, sosteneva che l'inferno è vuoto ma il paradiso pure, e se ci sono beati non vengono mai dalle stanze del Vaticano, ma dalle morti bianche, dal lavoro nero, dagli abissi di mare dei migranti e dagli abissi di male dei maltrattati, abusati, sfruttati, assassinati senza nome di tutto il resto del mondo, fuori dallo Stato Pontificio)(zia Lisabetta replicava che gliele aveva già cantate, quelle cose, a Santa Rita, e che comunque Karol – lei li chiama tutti per nome – aveva pur fatto cose egregie, e teso la mano)(“sì, la stessa che aveva dato a Pinochet” aveva risposto zia Mariella, colma di furore garibaldino);
il pastore tedesco;
la suora miracolata (sui miracoli è in corso un dibattito secolare, in casa delle zie, che credono al soprannaturale assai più che alla televisione, e non sbagliano; “I miracoli sono il photoshop degli dei” diceva ieri zia Mariella, forte delle sue nuove competenze informatiche);
Lamberto Sposini;
Gino Paoli, Francesco De Gregori e Lucio Dalla (a me che mi rammaricavo, perché quando le loro canzoni erano nuove, io già c'ero, zia Mariella ha risposto: “Nipote, quando “Bella ciao” era nuova, io già c'ero”);
Osama Bin Laden (che zia Enza si ostinava a chiamare Obama e che, concordemente, è stato proclamato il peggior caino del mondo moderno, dopo il cognato leghista. Tanto che, una volta accertato che la foto era falsa ma la notizia vera, le commari in sessione plenaria si sono preoccupate: chi è il nemico, adesso? Di nuovo i comunisti?).
Messe ai voti, le mozioni finali sono state tutte approvate:
la monarchia ci piace solo a Eurodisney;
soltanto un inglese poteva inventare il Cappellaio matto, e nei matrimoni reali questo si coglie con evidenza;
i beati veri non li fa nessuno, almeno quaggiù;
il concertone ci piace assai, ma senza liberatorie sarebbe pure meglio;
l'inno di Mameli si sente nella gola e anche nel naso;
Pasolini aveva già detto tutto;
i cieli forse sono vuoti, ma in compenso le terre sono pienissime, e certe isole ancora di più, ma ora non se ne parla;
l'informazione, a volte, è l'oppio dei popoli, ma con troppa informazione (“ho visto più io di quelli seduti a Westminster” si vantava zia Wanda detta Giuseppina, che pratica il ricongiungimento familiare solo nelle grandi occasioni; “ma non vedremo mai quello che è successo a Islamabad” replicava zia Mariella, in crisi di santommasite acuta) abbiamo più dubbi che certezze, il che forse resta pure un bene.
L'informazione è l'oppio dei popoli?
5 Mag 2011 di manginobrioches
Ce ne fossero di zie come le tue…
qualcosa andrebbe sicuramente meglio.
Un saluto
Sono d'accordo. Per questo le amo.