Erano nel torrido studio televisivo: il Papi Satan (papi satan aleppe) in posa ieratica, coi begli occhi cinesi socchiusi per il riverbero delle luci e i punti del lifting, una mano di mogano sui capelli in ricrescita staminale, otto strati di fondotinta arancio scuro che minimizzavano le rughe;
Il Bravo Conduttore in posa deferente, leggermente flesso (non sta bene essere alti nella stessa stanza del Papi), con tutti i melanomi benigni in fermento sul largo volto benitesco, un filo di bava sottile sul mento, le mani appiccicose giunte sul petto, con evidente, unta umiltà;
il Giornalista di Sinistra, con la forfora di due settimane tra i capelli saleepepe e lo sformato (il completino giallo febbre suina);
il Grande Direttore fresco di messinpiega;
il Direttore Così Così;
il Pubblico Entusiasta.
Tema del giorno, le risposte del Papi agli italiani ansiosi: ricostruiremo l’Abruzzo, la crisi economica ci divorerà, ti sei davvero trombato una minorenne? Una puntata fiume, un Papithon di beneficenza (si poteva chiamare per offrire in diretta il proprio voto per le europee, le politiche, le comunali, le condominiali: una immensa gara di solidarietà alla quale un popolo generoso come quello italiano non poteva non rispondere).
Perché il giornalismo è stare dalla parte di chi non ha voce, ha precisato in apertura il Bravo Conduttore, disponendo sul tavolino un plastico del ristorante di Casoria, i certificati d’assunzione dei sette cuochi e degli otto inservienti, di cui tre extracomunitari e due quote rosa, uno stato di famiglia della bella Lo, ehm, No, un campione di cute prelevato al padre per la prova del Dna e una boccetta del colore esatto delle meches della madre.
Il dibattito è entrato subito nel vivo: il Bravo Conduttore chinava il capo, e il Papi parlava col cuore in mano (lo avevano estratto poco prima a un volontario, felice di immolarsi per la riuscita della cerimonia: alla vedova erano stati consegnati spillino e portatelefonino con la griffe del nuovo partito). Il Giornalista di Sinistra, nelle pause, sorrideva alla telecamera e si lisciava i capelli. Il Grande Direttore taceva austero dallo schermo gigante. Il Direttore Così Così assentiva muovendo le manine.
Papi ha fatto piazza pulita di ogni domanda.
Un inganno, una trappola: veline non ce ne sono mai state, nelle liste del Pdl. Solo donne preparate ma gradevoli. E poi, con quel popò di veloni che ci sono già in circolazione, mica c’era tanto posto.
Un inganno, una trappola: Veronica, amata e onorata, si è lasciata infinocchiare da qualche amica comunista, o forse ha letto troppe gazzette della sinistra facendo il manicure. Peccato, perché il Papi la ama con tutto il cuore (il cuore, intanto, sanguinava copiosamente in diretta, sotto le zoommate di fotografi e telecamere). Peccato, perché un amore così puro, i cui accenti soavi sono stati descritti solo da pochi poeti (Catullo, Guido Guinizelli, Jacques Prévert, Vittorio Feltri), non meritava questo affronto. Maledetti comunisti nemici della famiglia.
Il Grande Direttore, qui, ha avuto un sussulto, s’è riavuto dallo stato narcolettico e ha detto che, forse, per un Presidente Plenipotenziario sarebbe meglio non andare alle feste e ai matrimoni (per tacer dei funerali), e soprattutto non farsi fotografare con gente vestita male (uno per tutti, quel cafone con la maglietta "Io so’ napoletano").
Togliere la gggente a Papi? Ma siamo pazzi? Il Bravo Conduttore ha avuto un mancamento, il Giornalista di Sinistra ha accennato un movimento mimico facciale, il Direttore Così Così ha mosso le manine.
"Io devo essere me stesso: e mi farò fotografare con tutti, cuochi e camerieri. Anche più alti di me" ha promesso Papi a telecamere riunite.
Il Pubblico Entusiasta era in piedi.
E poi, s’è mai visto, dai tempi di Humbert Humbert, un seduttore di minorenni che si fa fotografare con mamma e papà, coi nonni e gli amici d’infanzia della piccola Lo? L’adulterio è solo psicologico. Un trucco mentale della sinistra.
Un fotoshop psichico.
Credetemi – ha detto il Papi guardando dritto nella telecamera, dritto nel cuore degli italiani – credetemi, guardatemi, a me gli occhi (ma qui lo schermo s’è fatto strano, ha cominciato tutto a girare e non ci sono cronache attendibili sui minuti successivi di trasmissione)…
Alla ripresa, un crescendo rossiniano: un milione di abitazioni per abruzzesi, due milioni di nuovi turisti in giro per le foreste abruzzesi, tre milioni di posti di lavoro per orsi marsicani, lupi silani, coyote molisani. Dentiere agli affamati, bicchieri di carta agli assetati, reality ai demoralizzati.
E la crisi, la crisi? E’ solo psicologica, mentale, psichica. Basta convincersi che non c’è. Se ci fosse, d’altronde, lo sapremmo. Se ci fosse, guadagneremmo di meno o per niente. Se ci fosse, perderemmo il lavoro. Se ci fosse, i nostri stipendi sarebbero una coperta sempre più corta. Se ci fosse, pagheremmo due mozzarelle e una fettina di prosciutto quaranta euro. Se ci fosse, pagheremmo cifre spaventose per luce, acqua e gas. Tutto questo succede, forse?
Il Giornalista di Sinistra intanto si grattava la forfora, il Grande Direttore taceva austero dallo schermo gigante, il Direttore Così Così agitava le manine.
Un trionfo.
Oggi, i sondaggi dicono che il Papi vincerà il prossimo Mondiale, il G8, la Coppa dei Campioni e il Conclave.
Beh, se li merita.
pubblicato solo oggi, ma scritto a caldo ieri mattina presto, dopo essermi fatta esorcizzare da zia Mariella con aceto e garofani rossi; "Zia, è grave: stava convincendo anche me…". "Tranquilla, non possono farci niente… ", e intanto agitava i garofani urlando: "Vade retro!" con voce spaventosa…